14 Dicembre 2019 – Si chiude con un podio e molte recriminazioni la 8 Ore del Bahrain, quarto round del FIA World Endurance Championship che si è disputato oggi sul tracciato di Sakhir. Nella classe LMGTE Pro, il secondo posto della 488 GTE numero 71 di AF Corse condotta in gara da Davide Rigon e Miguel Molina e il quarto ottenuto dalla numero 51 di Alessandro Pier Guidi e James Calado non lascia soddisfatti gli equipaggi che ancora una volta raccolgono meno rispetto a quanto meritato. Nella classe LMGTE Am, al termine di una gara difficile e caratterizzata da episodi sfortunati, il quarto posto dell’equipaggio della 488 GTE di AF Corse numero 83 permette al trio Perrodo-Nielsen-Collard di riagguantare la testa della classifica piloti e, al team piacentino, quella riservata alle squadre.

LMGTE Pro. Su una pista storicamente positiva per Ferrari, le due 488 GTE sono state protagoniste di una gara brillante in tutte le fasi, grazie anche ad una strategia che aveva portato le due vetture a poter contare su pneumatici in condizioni migliori rispetto a quelli degli avversari. A togliere la possibilità di vittoria alla numero 51 è stato un pit stop in più, reso necessario per una sospetta foratura lenta, che ha fatto il paio con alcuni problemi elettronici che si sono manifestati saltuariamente durante la gara. Sotto la bandiera a scacchi Alessandro Pier Guidi e James Calado hanno chiuso in quarta posizione a 25 secondi dai vincitori – Thiim-Sørensen su Aston Martin – e a 3”6 dal terzo gradino del podio, occupato da Martin-Lynn. Proprio durante il duello per la terza posizione, sebbene l’equipaggio Ferrari fosse stato accompagnato fuori dalla pista durante un attacco, Calado era riuscito ad avere la meglio del rivale ma la direzione gara lo aveva costretto a restituire la posizione. Ancora più severa invece la decisione che, a trenta minuti dal termine della corsa, obbligava la numero 71, in quel momento guidata da Molina, ad uno stop&go mentre stava attaccando l’Aston Martin di Sørensen per la testa della corsa. La decisione della direzione gara metteva sotto la lente d’ingrandimento un leggero pattinamento degli pneumatici posteriori alla ripartenza dall’ultimo pit-stop della corsa da parte dello spagnolo. Il vantaggio sugli inseguitori consentiva a Molina di concludere la corsa in seconda posizione ma, pur potendo festeggiare il primo podio stagionale assieme al compagno Davide Rigon, rimangono alti i rimpianti per il duo italo-spagnolo.

LMGTE Am. Il quarto posto con cui François Perrodo, Nicklas Nielsen e Emmanuel Collard hanno tagliato il traguardo al termine della 8 Ore del Bahrain, pur non rispettando le attese della squadra, permette sia al terzetto che ad AF Corse di tornare in testa alle classifiche piloti e team della classe. La 488 GTE numero 83 è stata costretta ad una lunga sosta nelle prime ore di gara in seguito all’esposizione della bandiera nero-arancio per la temperatura eccessiva nell’abitacolo dovuta ad un malfunzionamento del condizionatore. Una volta risolto il problema, i vincitori della gara di Silverstone si sono prodotti in una splendida rimonta, completata con il quarto posto finale davanti alla gemella numero 54 di Fisichella-Flohr-Castellacci, costretta a fare i conti con alcuni testacoda e contatti in gara ma premiata dalla solida prestazione del pilota romano. Dopo un avvio tormentato, la gara delle altre due Ferrari, quella di MR Racing e di Red River Sport, si è conclusa rispettivamente in settima ed ottava posizione. La vettura di Ishikawa-Cozzolino-Beretta, in particolare, ha avuto la peggio in alcune fasi concitate della corsa costringendola a perdere tempo prezioso ai box per le riparazioni.

Prossima gara. I protagonisti del FIA WEC torneranno a confrontarsi nel 2020, il 22 e 23 febbraio per la 6 Ore del COTA, valida come quinta prova della serie.

È stata una bella gara e ho creduto nella vittoria fino alla fine. Nell’ultima ora ci sono stati alcuni piccoli inconvenienti che però ci hanno impedito di vincere. Prima non siamo riusciti ad accendere immediatamente la macchina al termine della sosta, perdendo alcuni secondi che avevamo però recuperato, poi nella ripartenza, il leggero pattinamento agli pneumatici posteriori che è stato sanzionato, a mio modo di vedere in maniera tuttavia eccessiva. Lo stop&go è stato pesante perché eravamo più veloci e con gomme più fresche rispetto all’Aston Martin che ha vinto. La strategia era perfetta e voglio ringraziare il team per tutti i pit-stop. Sono contento della mia prestazione e anche di come ha guidato Miguel, anche se in questo momento non so se essere più felice per il podio finalmente raggiunto o amareggiato per una vittoria persa a causa di una penalizzazione eccessiva.